Origine storica dei Tridui 

 La storiografia locale attribuisce il nascere di questa tradizione al ricordo perenne del­le moltissime vittime, civili e militari, che si ebbero nel corso di una lunga e sanguinosa guerra, combattuta in territorio bresciano, fra spagnoli e francesi da una parte e Tede­schi ed Austriaci dall'altra.

Battaglie terribili si ebbero nelle zone di Chiari e di Calcinato. I frati francescani del convento di San Giuseppe in Brescia, a suffragio di tutte le vittime, officia­rono Sante Messe per tre giorni consecutivi nel febbraio del 1716.

Con il passare del tempo molte Chiese locali cominciarono a ricordare e commemorare tutti i loro defunti con tre giorni consecutivi di preghiere e celebrazioni..

  Dal  diario di don Trotti ....Anno 1909 

17, 18, 19 gennaio. Sacri Tridui: predica il reverendo rettore di Sant’Eufemia, in città. Frequenza solita ai sacramenti. Non vi è neve ma una certa calura in paese. La sera dell’ultimo giorno si radunano in canonica, come al solito, i membri della commissione del Triduo e il parroco presenta l’idea di un nuovo concerto di campane, già accolta dagli anziani della frazione. La cosa si intende da buona parte, e si diffonde al popolo.

La giornata iniziava presto e anche la messa..

25 dicembre: alle ore 5 santa messa cantata con grande concorso di popolo. Prima della messa si fa la comunione a uomini e donne. Alle ore 10 la solita messa parrocchiale. Nel pomeriggio Vespro e benedizione con assoluzione ai Terziari.

San Firmo: al mattino, alle ore 5 del  mattino si dà la benedizione alle bestie e al sale. Il rito avviene nel seguente modo: il parroco indossando cotta, stola e piviale violaceo recita cinque Pater Ave Gloria a S. Firmo presso l’altare maggiore, poi con la croce, candelieri e turibolo esce e canta il vangelo di S. Firmo. Benedice poi il sale e le bestie. Non vi è nessun obbligo di celebrare la messa.


San Bartolomeo: tutta la chiesa è parata come di prima classe. Alle ore 4 del mattino  si suona e si comincia a confessare. Alle ore 10 messa solenne e nel pomeriggio canto delle litanie, predica e solenne benedizione.

  Notizie tratte  da Memorie di un Parroco di Montagna  Edito dalla Parrocchia di San Gallo 1994


 La Terza domenica di gennaio,  a San Gallo si celebrano  i tridui , Ma cosa  sono... Una tradizione religiosa che va scomparendo, ossia tre giorni di preghiera a  suffragio  dei defunti, per questo vogliamo ricordarla..

http://www.sangallopresepio.it/

 Notizie tratte  da Memorie di un Parroco di Montagna  Edito dalla Parrocchia di San Gallo 1994

Così scrive Don Giuseppe Trotti:

Tridui: dal giorno in cui furono celebrati per la prima volta si tengono nella prima domenica dopo l’ottava dell’Epifania. L’ordine è il seguente: a) in tutti e tre i giorni (domenica, lunedì e martedì) si esce con la messa prima alle sei del mattino      

Da quanto si legge  in queste righe di don Trotti  Don  Arcangelo Tadini   ha celebrato  ancora ai tridui  di  San Gallo..

17 gennaio 1911. Ultimo giorno del Triduo: la messa cantata di solito viene celebrata dal parroco di Botticino Sera il quale, a sua volta, invita ai suoi Tridui il parroco di S. Gallo. Quest’anno invece la messa è cantata dal parroco di Botticino Mattina. 

Alla sera, dopo l’Ave Maria, si radunano in canonica i quattro membri della commissione del Triduo a fare i conti e a mangiare un boccone. Si registra dal parroco l’entrata e l’uscita delle varie elemosine e si fanno le osservazioni circa il miglioramento della confraternita.