Una foto storica dei primi anni alla nuova scuola con al maestra Rosa Battaleni 

 

 E’ prassi, nelle vicende umane, intitolare e dedicare vie, piazze, scuole a nomi di persone che hanno vissuto e rappresentato particolari momenti storici.

Così è accaduto per l’edificio scolastico di San Gallo.

Domenica 5 agosto 1934 fu il gran giorno: tutta la popolazione si ritrovò innanzi al nuovo edificio scolastico, tanto sollecitato e atteso, per accogliere le autorità del tempo intervenute per inaugurare la scuola dedicandola ‘’Ai Caduti’’ della Prima Guerra Mondiale.

Questa fu l’espressa volontà popolare per tramandare nel tempo la memoria dei tanti giovani di San Gallo morti nel conflitto.

Ma le vicende umane provocano mutamenti, sotto la spinta della storia.

Così, il 23 gennaio 1976, il comune di Botticino, sindaco Leonino Baitini, su proposta dell’assessore Giulio Busi delibera la nuova intitolazione della scuola con questa motivazione:

‘’Visto che il collegio dei docenti del plesso scolastico elementare della frazione di San Gallo con verbale in data 23 gennaio 1976 ha deciso di intitolare la scuola elementare di detta frazione ad Emiliano Rinaldini, così motivandola: originario di San Gallo per ascendenza familiare, insegnante elementare, dopo l’8 settembre 1943, organizzava a Brescia, i primi nuclei della resistenza con Lunardi e Marghenti, rifugiatosi sulle montagne della Valle Sabbia, entrava a far parte della Brigata Perlasca, veniva eletto comandante di reparto operativo. Il 6 febbraio 1945 catturato ad Odeno, durante un rastrellamento, , torturato, infine riportato sulle montagne, cadeva a Belprato, falciato con raffiche di mitra nella schiena e al capo, dopo essere stato indotto a simulare una fuga’’.

Alla cerimonia di intitolazione furono presenti la sorella Giacomina, sopravvissuta all’internamento in un lager nazista ed il fratello Don Luigi, cappellano delle formazioni partigiane ‘’Fiamme Verdi’’, operanti in Val Tropia, e Val Camonica


Brescia 19 novembre 1922 Belprato, 10 febbraio 1945

  A ventidue anni Emiliano avrebbe potuto essere un giovane supplente in una di quelle scuole delle nostre montagne, povere e affamate, dove cinque classi si stipano in un’aula sola e un maestro si deve dividere per cinque e forse anche più gruppi per dare a ciascuno un pezzetto di sapere....

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Un gruppo di signore  ritratte all' esterno della nuova scuola elementare, probabilmente nella fine anni 30, a sinistra della finestra compare una scritta che riportiamo  in dettaglio sotto ove si legge   "Ai Caduti di San Gallo" così si chiamava  la scuola elementare fino  al 1976...

Giulio Busi,(nella foto sotto) maestro per più di 30 anni proprio alla scuola di San Gallo,  assessore comunale del  comune di Botticino negl' anni 70, fù lui a proporre di  intitolare  a Emiliano Rinaldini   la scuola locale...

Un gruppo di alunni, (foto Sotto) primi anni 90  sono in visita ai luoghi ove è vissuto e morto  Emiliano Rinaldini 

 

Emiliano Rinaldini (Emi)
Partigiano bresciano



Alcune foto storiche 

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La vendita dei boschi comunali , che venivano utilizzati per il pascolo e la legna dalle famiglie povere del tempo, fece salire alle stelle il malcontento negli abitanti 

di San Gallo ...

Il rapporto fra tentativi di maggiore autonomia di San Gallo e la volontà di Botticino di mantenere vigile l’attenzione verso le esigenze della sua frazione  che alla fine dell’Ottocento conta meno di 500 abitanti  consente la realizzazione, intorno al 1890, della nuova strada che collega i due centri, accanto alla costruzione di un nuovo cimitero e, nel 1897. della nuova fontana pubblica.
È in questo contesto che. ad inizio Novecento, nasce la scuola elementare di San Gallo, che nel censimento redatto nell’anno 1901 aveva segnato 469 abitanti. La tradizione educativa locale aveva, sino a quel momento, registrato il protagonismo del clero locale, con il primo parroco don Giacomo Botticini, esperto di botanica e geologia, ad istituire a partire dall’Unità d’Italia corsi di agricoltura ed apicoltura per i contadini.
Il suo successore, don Piccinelli, a partire dal 1888 provvede alla creazione, nei locali della canonica, di una piccola tipografia per avviare i giovani del paese al mondo del lavoro. E sarà il parroco don Zaccaria Cargnoni che nel 1898 istituisce una scuola serale per fanciulli (ma, come scriverà don Trotti nelle sue successive memorie, “quest’ultima diede un brutto risultato, poiché i giovani della Valverde litigavano con quelli della Vai Secca, ritornando a casa), mentre si avvia pure una prima scuola mista unica, ad opera della stessa municipalità.

La sede che diviene presto angusta, con quell’unica grande aula a contenere sino a settanta, ottanta alunni, ragazzi e ragazze di varie età. Nel 1915 il Comune di Botticino Sera, vista la situazione, pare orientato a procedere al ampliamento della sede scolastica con la realizzazione di una nuova seconda aula. Il Consiglio Comunale, infatti, ritenuto che in rapporto alla popolazione attuale di San Gallo, e conseguentemente degli obbligati
alla scuola, l’aula è a ritenersi insufficiente e non rispondente alle attuali prescrizioni, all’unanimità delibera di autorizzare la giunta a far predisporre il progetto per l’ampliamento dell’aula attuale, allo scopo di averne norma anche per eventualmente deliberare l’erezione di un nuovo edificio.
Ed in effetti la situazione era divenuta insostenibile, per una scuola ad una sola aula, con un’unica latrina per maschi e femmine, ed al piano di sopra l’alloggio per l’insegnante. Così nel 1915 il progettista incaricato dell’allargamento dell’edificio descriveva la situazione esistente: le dimensioni attuali dell’aula sono lunghezza 6 metri, larghezza 5,73 metri, altezza all’imposto del volto a crocera metri 3,30 e in chiave 4,30. Il numero degli alunni obbligati della frazione di San Gallo è di 75 in media, 33 maschi e 42 femmine. Il numero degli alunni essendo superiore ai settanta, massimo concesso dal regolamento per una scuola unica mista, si provvede all’insegnamento sezionando le classi. Nonostante questo frazionamento, il numero degli alunni risulta sempre intorno ai quaranta in media. 


Alcune notizie tratte   dalla pubblicazione "Crescere a San Gallo"


San Gallo ha sempre mantenuto una forte autonomia nelle scelte da compiere per il bene della propria comunità. Autonomia che si radicava nella lunga vicenda delle proprietà dei boschi, passati nel XV secolo dal Capitolo della Cattedrale di Brescia al Monastero di San Faustino Maggiore e successivamente divenuti beni della comunità di Botticino Sera, goduti dalla piccola comunità nell’interezza dei suoi diritti e degli antichi usi.
Nel corso dell’Ottocento proprio il complesso rapporto col Comune di Botticino Sera, da cui San Gallo dipendeva, contrassegna un modo di essere della comunità locale, sempre attenta alla salvaguardia ed anche all’ampliamento delle possibilità di gestire in proprio promozione e sviluppo. Una conferma della volontà di autonomia anche li campo religioso, con l’erezione, avvenuta nell’anno 1854, della Parrocchia.
Un segno di indipendenza non solamente spirituale, che si evidenzia nel lungo contenzioso, avviatosi a partire dal 1864, con la vendita ad opera delle autorità municipali di buona parte dei boschi comunali di San Gallo. Una vendita dettata da necessità di bilancio, ma che vede soprattutto gli abitanti del posto inalberarsi per la contemporanea cessione degli antichi diritti di pascolo e raccolta di legna tradizionali consuetudini che permettevano alle famiglie di San Gallo di arrotondare i redditi familiari. 

Quest’ultima iniziativa procede, come è facile immaginare, fra diverse difficoltà, tanto che il decreto prefettizio del 21 dicembre 1903 relativo alla riclassificazione di tutte le scuole elementari del bresciano, come ammetteva la stessa Giunta municipale di Botticino, giustamente non comprendeva fra le scuole classificate quella mista che il Comune mantiene in detta frazione. 

La classificazione prefettizia tendeva a sopprimere le scuole elementari con pochi alunni, utilizzando quale criterio la consistenza demografica delle località 

 Nel 1904 fu emanato un decreto che obbligava la frequenza dei ragazzi alle prime se avevano sede, proponendo l’eliminazione delle scuole aperte in frazioni con meno di 500 abitanti. Ciò anche in funzione della preparazione di un nuovo decreto, poi emanato nel 1904 che elevava l’obbligo scolastico alla frequenza delle prime quattro classi. La notizia della possibile soppressione della scuola elementare mista giunge come un fulmine a ciel sereno a San Gallo: il Comune cerca di tergiversare, prendendo tempo, ma la legge appare implacabile. 

La soluzione viene trovata dal Consiglio Comunale, che in data 18 ottobre 1907 propone al Prefetto di ricomprendere la scuola elementare mista di San Gallo fra quelle obbligatorie (e quindi non sopprimibile), grazie ad un ricalcolo della popolazione interessata alla frequentazione. Dopo aver ricordato che, sì, il censimento
del 1901 stabiliva in 469 gli abitanti di San Gallo, il
Consiglio rimarcava però che il sopracitato numero di abitanti è una risultanza dello schema grafico che divise il Comune e le frazioni per le operazioni di censimento, ma di fatto altre dieci famiglie (costituite da 71 individui che uniti ai precedenti danno una popolazione di 530 abitanti), benché appartenenti al
secondo schema grafico non alla frazione del centro, approfittano della scuola di San Gallo, essendo le altre scuole a distanza di tre chilometri.
In questo modo, dunque, l’elenco degli obbligati alla scuola mista della frazione per l’anno scolastico 1907/1908 comprendeva in realtà un numero di 60 iscritti suddivisi sulle quattro classi. In tal modo, continuava il Consiglio Comunale, la frazione di San Gallo, tanto per la popolazione quanto per la distanza dal centro riunisce gli estremi contemplati dalla legge perché la scuola ivi esistente venga classificata.